Bologna, Festival della scienza medica con cinque Nobel

La terza edizione dell’appuntamento è in programma dal 20 al 23 aprile

Fabio Roversi-Monaco; a sinistra, Marco Antonio Bazzocchi; a destra, Leone Sibani

Fabio Roversi-Monaco; a sinistra, Marco Antonio Bazzocchi; a destra, Leone Sibani

Bologna, 15 marzo 2017 -  Cinque Nobel e uno di loro, Amartya Sen, a cui l’Alma Mater conferì la laurea honoris causa in Economia nel 1988, in occasione delle celebrazioni del Nono Centenario, quindi prima del Premio ricevuto nel 1998. «Avevamo visto lungo», sottolinea Fabio Roversi-Monaco, presidente di Genus Bononiae – accendendo i riflettori sull’importante ruolo dell’università sotto le Due Torri – alla presentazione della terza edizione, dal 20 al 23 aprile, del Festival della Scienza medica, quest’anno intitolato ‘Fra innovazione e tradizione’.

«Tutto avviene con una velocità che sopravanza la capacità delle istituzioni e delle persone di adeguarsi a un mutamento così rapido e il festival vuole evidenziare qualcosa di nuovo e coprire un vuoto», spiega Roversi-Monaco. Leone Sibani, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, osserva che «l’innovazione in campo medico proietta in avanti le aspettative di vita e sono incredibili anche gli avanzamenti tecnologici».

La manifestazione, che ha avuto 50mila presenze lo scorso anno, si apre il 20 aprile a Palazzo Re Enzo, nel Salone del Podestà, con la lettura magistrale del Nobel per la medicina Jules Hoffmann, ‘La risposta immune: dagli insetti agli esseri umani’. Gli altri Nobel in programma sono Edvard Moser – il 21 ‘I neuroni a griglia e la mappa corticale dello spazio’ –, Louis Ignarro – il 22 sul ruolo dell’ossido nitrico –, il 23 Thomas Lindahl sull’instabilità del Dna. Amartya Sen è atteso, con un fuori programma, il 22 maggio al Mast con la lettura ‘Salute e sanità universali: un obiettivo davvero irraggiungibile?’.

Il Festival avrà un’anteprima il 19 aprile, alle 21, nell’aula absidale di Santa Lucia con un’iniziativa che lo scorso anno aveva avuto successo: ‘Il rumore del silenzio. Genio e sofferenza in Ludwig van Beethoven. Saliranno in cattedra anche molti luminari dell’Università. Tornerà la scienziata Elena Cattaneo e arriverà la farmacologa Flavia Franconi e l’oncologa italiana Patrizia Paterlini-Brèchot che ora vive in Francia.

Mario Melazzini parlerà di valore della salute e prezzo dei farmaci. Paese ospite di quest’anno sarà la Germania. Stefano Bonaccini, presidente della Regione, precisa che «il festival ogni anno acquisisce maggiore qualità e affronta un tema che ha molto a che fare con le iniziative della Regione, anche sui vaccini: bisogna affidarsi a quello che dice la comunità medica e non agli apprendisti stregoni del web». Per Bruna Gambarelli, assessore comunale alla Cultura, «è molto interessante la modalità di grande apertura con la quale la rassegna si rivolge alla città». Marco Antonio Bazzocchi, delegato alle iniziative culturali dell’Alma Mater, osserva che «è importante che ci sia una cultura medica capace di avere presa su un pubblico più vasto». Gilberto Corbellini è il direttore scientifico del Festival, Pino Donghi l’editor.

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